Estrazione dentale senza dolore
L’estrazione di un dente è sempre motivo di grande apprensione per ogni paziente
Estrazione dentale senza dolore: è possibile? Il timore è di provare dolore durante e dopo l’intervento ed è questo il motivo per cui spesso ci si rivolge al dentista soltanto nel momento in cui il dolore diventa insopportabile e la situazione è ormai irreparabile e richiede un’estrazione.
L’estrazione di un dente si effettua per diversi motivi:
Estrazione preventiva:
tendenzialmente riguarda i denti del giudizio per i quali a volte non c’è spazio a sufficienza e la loro comparsa potrebbe compromettere l’allineamento dentale. In questo caso è necessario recidere la gengiva per poter raggiungere e asportare il dente.
Estrazione di un dente gravemente compromesso e non più recuperabile:
in questo caso può capitare che il dente durante l’intervento si spezzi e quindi serva più tempo per rimuovere tutte le parti del dente.
Estrazione di un dente infetto
quindi con pulpite, granuloma o ascesso. In presenza di un’infezione l’anestesia locale potrebbe perdere la sua efficacia. Per questo motivo i dentisti consigliano di seguire una terapia con antibiotici e antinfiammatori la settimana precedente l’estrazione.
Prima di un’estrazione comunque, il dentista richiederà o effettuerà in studio una panoramica dentale per poter valutare con esattezza la situazione del dente e l’eventuale presenza di infezioni in corso, in modo da poter intervenire adeguatamente. Un’estrazione dentale senza dolore è quindi possibile?
Gli strumenti utilizzati per l’estrazione
L’estrazione può avvenire con l’ausilio di una pinza o di una leva. Con la pinza il dente da estrarre viene mosso in modo da rendere più facile il distacco delle radici. Questo movimento, associato alla pressione esercitata dal dentista, può risultare fastidioso e, in più, può causare la rottura del dente.
Si preferisce allora l’utilizzo della leva che toglie il dente con un unico movimento dal basso verso l’alto, in modo più veloce e meno traumatico.
L’importanza di una corretta anestesia
Nella maggior parte dei casi sarà sufficiente una semplice anestesia locale per addormentare la zona in prossimità del dente da estrarre.
Per estrazioni più complesse si renderà necessaria l’anestesia locale tronculare, che permette di raggiungere con l’anestetico direttamente il nervo della mandibola, anestetizzando così l’intero lato della bocca dove è necessario intervenire.
In rarissimi casi il dentista ricorre all’anestesia totale, per esempio in presenza di pazienti portatori di handicap come la sindrome di Down o l’autismo, che difficilmente si dimostrano collaborativi durante l’intervento. Ove possibile però si cerca di evitare l’anestesia totale, optando per la sedazione cosciente.
Qualsiasi sia l’anestesia scelta dal dentista, verrà comunque dosata per durare il tempo necessario all’intervento e, al massimo, i suoi effetti si protrarranno per due ore circa. Una volta rientrati a casa, col passare dell’anestesia, si potrà ricorrere a un comune antidolorifico per sopportare al meglio il post intervento. Abbiamo perciò capito che la risposta è sì: un’estrazione dentale senza dolore è possibile!
L’anestesia in gravidanza
Qualora si rendesse necessario estrarre un dente in gravidanza oppure durante l’allattamento, non c’è comunque da temere per la salute del bambino. Le anestesie locali odontoiatriche non hanno particolari controindicazioni; è consigliabile tuttavia, avvisare il dentista della gravidanza in corso in modo che l’anestesia venga somministrata con i dovuti accorgimenti. Solitamente è preferibile effettuare interventi odontoiatrici che prevedono l’anestesia nel periodo compreso tra il terzo e il sesto mese di gravidanza, in modo da evitare il più possibile qualsiasi rischio alla mamma e al bambino.
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