Devitalizzazione, come funziona
Quando un dente o più di uno sono stati danneggiati dalla carie, si può eseguire la devitalizzazione, un intervento chirurgico che permette di riparare i danni evitandone l’estrazione. La devitalizzazione viene eseguita non solo per rimuovere la carie ma anche per attutire ed eliminare traumi gravi che hanno danneggiato tutta la polpa dentale.
Le fasi della devitalizzazione
La devitalizzazione viene eseguita in laboratorio dal proprio dentista di fiducia e si articola in tre fasi:
- rimozione di tutta la polpa dentale rovinata e infetta
- applicazione della polpa dentale con materiale biocompatibile e cemento
- ricostruzione del dente
La devitalizzazione è un intervento poco invasivo assolutamente indolore perché viene eseguito con anestesia locale e prima di eseguirla viene effettuata una radiografia sul dente da devitalizzare. Per fare un lavoro perfetto e duraturo, basteranno due sedute dal dentista.
Come viene eseguita la devitalizzazione
Il dentista dopo aver constatato tramite la radiografia, che il dente è da devitalizzare, è pronto per procedere. Il primo passaggio è quello di anestetizzare il dente. Prosegue con l’applicazione di una diga. Ossia un fazzoletto in lattice che serve per proteggere il dente da eventuali frammenti o scorie che potrebbero crearsi durante l’operazione. Con un attrezzo adatto, lima canalare, procede con la foratura della corona del dente rimuovendo tutta la polpa dentale danneggiata e infetta. Così come tutti i residui batterici che possono creare infezioni. Il dente ora è vuoto e viene disinfettato prima di procedere con il riempimento del canale con la guttaperca. Si tratta di una resina sterile e naturale che dopo l’applicazione si trasforma in idrossido di calcio. Per farla aderire meglio al canale radicolare e per permettergli un maggiore isolamento, alla resina viene aggiunto del cemento adesivo. Infine, il dente viene otturato temporaneamente per impedire il proliferarsi di batteri e infezioni.
La ricostruzione definitiva
L’otturazione temporanea dopo qualche giorno viene rimossa e sostituita con una definitiva che consiste nella ricostruzione del dente. Al suo interno viene applicato un perno in metallo o carbonio. Il dente viene ricoperto con una capsula indispensabile per evitare che col tempo si creino fratture dentali. Con la devitalizzazione completata il dente non sarà più dolorante e viene eliminato definitivamente il rischio di infezioni.
I rischi della devitalizzazione
A differenza di quello che si possa pensare anche la devitalizzazione comporta alcuni rischi da non sottovalutare. Infatti, se viene eseguita male, il dente col tempo potrebbe cadere o sarà opportuno procedere alla sua estrazione. E’ opportuno subito dopo la devitalizzazione evitare di mangiare alimenti croccanti perché potrebbero compromettere tutto il lavoro svolto. Inoltre, nei giorni successivi alla devitalizzazione o ricostruzione dente, ci si può imbattere in una ipersensibilità dentale fastidiosa. Che si può attutire con dentifrici o collutori a base di fluoro o sostanze naturali come le erbe e gli oli essenziali. Per fortuna però i dati parlano chiaro e ormai la devitalizzazione è un’operazione che riesce sempre. Quella piccola percentuale che riguarda gli interventi non riusciti è dovuta a dentisti incompetenti e non professionali.
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